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La stola con questa fantasia
è disponibile nello shop.

Alcuni dei miei disegni attingono a quella che definirei una mitologia personale.
Una delle prime fantasie che ho stampato su tessuto è questo acquarello intitolato Linee d’Acqua, abbreviato in Acqua.

La fantasia Acqua trae ispirazione da un confine, che è quello tra il cielo e la terra. Nelle religioni spiritiste del Brasile, frutto del sincretismo tra il cristianesimo e le religioni africane importate dagli schiavi, viene celebrata un’entità femminile e guerriera che ha vari nomi, tra cui Iansã. Sua è la forza del vento, che lei eredità dal suo compagno Xangô, ma soprattutto è colei che si precipita sulla terra in acqua e che la terra modella grazie allo scorrere di ogni goccia. Come divinità di confine, ne presiede anche un altro, quello tra la luce del giorno e l’oscurità della notte.
Fin da bambina, l’Umbanda e il Candomblé mi hanno affascinata, non in quanto religioni, piuttosto come linguaggio alternativo di rappresentazione della realtà, materiale e spirituale. L’acquarello dal quale è tratta la fantasia ritrae un mondo creato, ma non ancora plasmato, già animato dai suoi elementi, ma non ancora definito in precise strutture. Iansã è la mano femminile che attira la mia fantasia nella penombra, che si trasforma da guerriera poderosa in ninfa di ruscello, con un piede in terra e l’altro in acqua, e mi connette con l’immaginazione al brodo primordiale. La sete di sapere, oltre ad uno spirito guerriero, è la caratteristica principale che viene attribuita ai suoi figli.

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