I. Il Bagatto
Ho rappresentato il bagatto con le sembianze di un uccello, forse una gru, per l’aura sacra e sapiente che viene attribuita a questo maestoso uccello in alcune culture orientali. Per farla sentire a proprio agio, ho ambientato la scena in un canneto immerso nella luce ambigua di un lungo tramonto, creato dal contrasto dei toni opposti di giallo e viola. Le tenebre stanno arrivando e il Bagatto sembra volerle domare con la luce della bacchetta magica che tiene nella mano destra.
Ad insidiare i suoi sforzi c’è un rettile, un’iguana che si mimetizza con la foresta, di cui il Bagatto sembra non curarsi. Quali sono le intenzioni dell’iguana? È lì a guardia della foresta o del Bagatto? Nonostante non avessi subito inquadrato il suo ruolo, non potevo fare a meno di includerla nel disegno, ed ho compreso la sua presenza immaginando una diagonale a fare da asse di simmetria.
Ecco che l’iguana è il rovescio del Bagatto, la sua natura opportunista che manipola gli elementi non solo per sete di conoscenza, ma anche alla ricerca di un trucco o di una scorciatoia. Non so propendere per una delle due nature: tuttora, è difficile per me capire se sia uno studioso o un truffatore.