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Marion Dorn - storia del pattern design

Se tra gli anni ‘30 e ‘40 aveste preso la metropolitana di Londra e l’aveste usata per fare la spola tra gli hotel più importanti e lussuosi della City, vi sareste trovati circondati ininterrottamente delle opere di Marion Dorn. Questa designer tessile, nata in America, ma trasferitasi in Gran Bretagna nei primi anni ‘20 del secolo scorso, ha davvero dato forma al gusto e agli spazi della contemporaneità: i suoi tappeti, le sue moquettes, le sue carte da parati sono stati apprezzati dai grandi architetti, dalle famiglie più alla moda e anche dalle amministrazioni cittadine del suo tempo. Dai copri sedili della metropolitana fino alle hall più raffinate, le opere di Marion Dorn cullavano lo sguardo dei londinesi e dei visitatori da tutto il mondo.

Marion Dorn - storia del pattern design

Gli esordi: il Batik

La storia di Marion inizia a San Francisco, dove nel 1919 sposa il suo maestro e collega Henry Varnum Poor. Entrambi erano designer dalla mente brillante che non volevano limitarsi al campo ristretto dei loro studi universitari (lei era artista grafica, lui pittore) ma avevano voluto andare oltre. Henry realizzava affreschi molto apprezzati ma anche ceramiche e persino progetti architettonici; Marion creava illustrazioni, ma poi scoprì nei tessuti la sua grande passione. Quando gli sposi decisero di trasferirsi a New York subito dopo il matrimonio, lei era una apprezzata creatrice di Batik. 

Il batik è un tipo di tappeto che ha origine in Indonesia, ed è molto interessante perché rappresenta una via di mezzo tra l’artigianato tessile e la pittura: infatti, in indonesiano, batik deriva dalle parole amba (scrivere) e titik (goccia): “scrivere con le gocce”. Per colorare un tappeto chi pratica il membatik, cioè il design dei batik, impregna alcune parti del tessuto con un impasto alla cera. In questo modo le aree impregnate non si coloreranno, perché le fibre del tessuto così trattate impediranno il passaggio del colore. Dopo aver passato la cera creando un disegno invisibile, l’artista immerge il tappeto in un bagno di colore. Successivamente toglie la cera con un ferro caldo e ammira il disegno compiuto, che compare sul tappeto come se fosse un negativo fotografico.

Da New York a Londra, dal Batik ai tessuti stampati

Dopo qualche anno a New York, Marion Dorn vede cambiare la sua vita all’improvviso: incontra la sua vera anima gemella, che non è il marito che aveva seguito fino ad allora ma un brillante illustratore, scenografo e grafico: Edward McKnight Kauffer, apprezzato poster designer a cui gli Stati Uniti iniziano a stare un po’ stretti. Con lui, Marion trova il grande amore, ma anche una città adottiva che le garantirà il successo: Londra. Dal suo arrivo, nel ‘23, la designer americana trova stimoli nuovi e anche quegli agganci che la porteranno al successo.

A Londra Marion continua a creare batik, ma stampa anche sulla seta e sul lino. Nel 1925, la prima consacrazione: cinque dei suoi tappeti compaiono sulla prestigiosa rivista Vogue. I suoi tessuti dal design moderno da allora fanno letteralmente girare la testa ai londinesi: iniziano a decorare i negozi più raffinati della City ma anche gallerie e musei. A partire dal ‘34, quando Marion fonda una vera e propria azienda con tanto di marchio, arrivano le commissioni più importanti: hotel di lusso, come dicevamo prima, ma anche metropolitane.

Marion Dorn - storia del pattern design

Lo stile di Marion Dorn e il futuro del pattern design

Ma cosa avevano di tanto speciale i suoi design? Erano creazioni al passo coi tempi, aperte al futuro: le linee spesse che attraversavano i suoi tessuti creavano geometrie solide e vigorose; anche gli elementi naturali come fiori, foglie e uccelli venivano sublimati e inscritti in geometrie regolari e pulite, ma allo stesso tempo mesmerizzanti. Marion Dorn è nota anche per i suoi tappeti “scolpiti”, nei quali il disegno non era ottenuto tramite il colore ma con un processo simile al bassorilievo: il pelo lungo era attraversato da solchi che, proprio come incisioni nella pietra, creavano geometrie rivelate dal gioco di luce ed ombra sulla superficie.

Marion Dorn - storia del pattern design

Gli utimi anni

Nel 1950, dopo anni trascorsi fianco a fianco, Marion ed Edward si sposarono e decisero di tornare negli Stati Uniti, prendendo casa a New York. Purtroppo Edward morì poco dopo, nel 1954. Nel ‘57, arriva per Marion uno degli ultimi successi: viene eletta membro onorario della British Society of Industrial Artists per i contributi che le sue opere avevano dato al design tessile nazionale. Negli anni ‘60 Marion decide di trasferirsi in Marocco, forse per trascorrere gli anni della vecchiaia in una terra più calda e assolata, ma forse anche per rimanere circondata da una cultura del tessile antica ma vibrante come quella nordafricana. Nel 1964 Marion Dorn muore a Tangeri.

Naturalmente, il suo lavoro continuò ad ispirare l’industria tessile mondiale, a partire da altre donne, come lei immigrate in Inghilterra per applicare la loro arte all’industria. Parlo ad esempio di Marianne Straub.

Marion Dorn - storia del pattern design

Dove ammirare le sue opere

Dove andare a caccia delle opere di Marion Dorn? Prima di tutto, nel prestigioso Albert & Victoria Museum di Londra: nella collezione tessile del museo e anche nel catalogo online è possibile trovare diversi esempi di tessuti stampati dalla nostra designer. Andiamo dai parati in tinte chiare e con ispirazioni floreali fino ai tappeti più geometrici e astratti. 

Nel museo dei trasporti di Londra, poi, si possono ancora ammirare le moquettes che Dorn realizzò per il servizio pubblico: dalle prime grafiche basate sul contrasto tra il rosso e il nero fino alle più “riposanti” moquettes in toni marroni e verdi degli anni ‘40. Secondo la direzione del museo, le moquettes della Dorn sono decisamente di rottura rispetto a quello che era lo standard precedente, monotono e generico, e rappresentano quindi l’ingresso del design anche negli spazi pubblici prima sottovalutati. 

Esistono infine alcune pubblicazioni realizzate da Dorn in collaborazione con il suo compagno di vita, Kauffer: nel 1928, ad esempio, i due pubblicarono un libro che riportava i loro design per tappeti più riusciti.

Perché questa artista ci piace così tanto?

Prima di tutto per le sue deliziose geometrie, per i tappeti di design che ancora oggi ispirano quelli che ritroviamo poi nelle nostre case; per la capacità di andare oltre all’artigianato puro e semplice, portando l’arte dentro i tessuti; e anche un po’ per quell’energia tutta femminile che l’ha saputa elevare a figura di successo anche rispetto ai propri compagni uomini, portandola a gestire anche le commissioni più importanti con rigore organizzativo da un lato e con costante cura artistica dall’altro. Quando parliamo di Marion Dorn parliamo di design “industriale” che si fa pittura e scultura: e questo è ciò che ci piace di più.

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