Arredando le camerette per bambini, si pone molta attenzione nella scelta dei dettagli, come il colore delle pareti, il lettino, gli arredi e persino i soprammobili, ma non sempre si pensa ad inserire immagini d’arte, che siano stampe, poster o veri e propri quadri. Eppure, l’infanzia ha un rapporto speciale con l’arte.
Il ruolo dell’arte nell’infanzia
Conservare lo spirito dell’infanzia dentro di sé per tutta la vita, vuol dire conservare la curiosità di conoscere, il piacere di capire, la voglia di comunicare.
Bruno Munari
L’arte e la creatività svolgono un ruolo fondamentale nella mente dei bambini, stimolando la curiosità ed educandoli al pensiero astratto. Saper stimolare l’immaginazione di un bambino, significa contribuire a migliorare le sue capacità espressive e linguistiche, oltre che favorire un’evoluzione interiore, già dai primissimi anni di vita.
Il filosofo americano John Dewey, la cui filosofia estetica è basata sul concetto di arte come esperienza, fu anche un pedagogista. Egli sosteneva che l’esperienza artistica, sia come creatore che come fruitore, è uno dei mezzi più efficaci e costruttivi di incanalare le energie di un bambino. Esponendo i bambini all’arte, si incentiva lo spirito di osservazione e lo sviluppo della memoria, oltre a favorire la nascita del senso critico. Nello stesso periodo, in Italia, il metodo Montessori esaltava l’esperienza sensoriale e manipolativa dei bambini, tipica della produzione artistica, come cardine dello sviluppo psicomotorio.
A prescindere da ciò che ci dicono gli studi pedagogici e filosofici, tutti noi abbiamo sperimentato il piacere dato dall’arte nella nostra infanzia. Che si trattasse di osservare una bella immagine o di manipolare pennarelli e pongo, ci siamo presto resi conti che cercare il bello e cercare la soddisfazione personale sono quasi la stessa cosa.
Inserire l’arte nelle camerette per bambini
Tutto ciò che è incluso nell’arredo della cameretta è oggetto di attenta osservazione da parte dei bambini che la abitano. È il loro mondo e deve essere alla loro portata. Ha il compito di accoglierli, ma anche di aprire una finestra sul mondo esterno, che andranno a conoscere, nonché su quello interiore, che si sta sviluppando.
Diamo la giusta importanza a questo nido-palestra del cervello e sfatiamo subito un mito: alle camerette per bambini non dovete per forza associare colori chiari neutri, nuances pastello di rosa e celeste, abbinate al massimo al bianco o al giallino smorto. Volete tenere la parete bianca? Fate benissimo: è comoda, salutare e luminosa, ma sbizzarritevi con gli arredi. Ai bambini piacciono i colori, tutti i colori, anche mischiati fra loro, preferibilmente dissonanti ed esagerati.
Dopo aver detto no al monocromatico imperialismo del rosino-celestino, diciamo basta alle stampe brutte di animaletti pucciosi e cuoricini volanti. Vi piace l’arte? Sappiate che ai vostri bambini piace ancora di più. Libri illustrati, quadri e stampe sono il contorno perfetto di viaggi che da adulti neppure sospettate si possano intraprendere. Scegliete con gusto, prima il vostro, poi quello dei vostri figli, quando cominceranno a manifestarne uno. Il segreto è spendere un po’ di consapevolezza: vi piace davvero il poster con il gattino rosa? Non credo. Sono sicura che per voi preferireste un’opera d’arte contemporanea che ispiri l’esplorazione di mondi alieni, oceani, foreste, o l’incontro con personaggi fantastici. Ebbene, il vostro bambino la pensa esattamente come voi.
Riproduzioni o opere originali nelle camerette per bambini?
Può succedere che a qualcuno piaccia così tanto Mirò da volerlo appendere nella cameretta, ma è difficile poterselo permettere. Avvalersi delle riproduzioni si può fare, a due condizioni essenziali: la stampa di qualità e la cura nel posizionamento, che include la scelta della cornice o altro supporto. Non svilite un Kandinskji con una stampa da 5 euro su carta patinata da locandina pubblicitaria, non tanto per il povero Vasilji, che non se ne avrà a male, quanto per non abituare i vostri figli alla svalutazione del bello.
In alternativa, potreste scegliere di appendere un vero e proprio quadro, un’opera originale di un artista contemporaneo. Questo tipo di approccio coinvolge il vostro gusto nel profondo, atto che già di per sé implica un successo. Se sapete scegliere bene, un’opera d’arte originale è anche un piccolo investimento, ma soprattutto è un modo intelligente per trasmettere un messaggio: l’arte non è solo quella nei musei e saperle trovare un posto nel nostro quotidiano è un piccolo passo verso una vita più soddisfacente.
La scelta dei soggetti
Un’altra imposizione del comune buon senso pretende di sapere quali soggetti siano più adatti ai bambini, selezionadoli sulla base di un unico criterio: la noia. Ho già parlato male del gattino rosa, non voglio infierire, ma in generale è sbagliato ritenere che scene apatiche e bucoliche siano quelle più amate dai bambini.
Da piccola, i miei genitori mi avevano posizionato sul letto un poster con un quadro di Ligubue. Era un’immagine assai forte, con cavalli imbizzarriti, un cielo cupo e furibondo e lampi come squarci. Si erano chiesti se fosse un’immagine adatta ad una bambina? Non credo, ma, in fondo, cosa è adatto a un bambino? La natura, per esempio, lo è quasi sempre, anche quando si manifesta con la bufera, e l’arte la racconta con quel pathos viscerale che i bambini colgono al volo. E amano, quanto io amavo quella bufera.
Non voglio dire che quella dei miei genitori fosse la scelta più adatta, solo che probabilmente hanno fatto benissimo a non porsi più di tanto il problema e che, in soldoni, che sia un quadro o un poster, un’immagine con un valore artistico non presenta quasi mai controindicazioni e può essere inclusa nelle camerette per bambini senza stonare, né con l’ambiente, né con la loro immaginazione.
Non ponetevi limiti logici del tipo bambino/linguaggio facile, come quelli che usano solo dieci parole per parlare con i figli, neppure fossero stranieri appena atterrati a Malpensa. Stimolare i bambini con cose (immagini, suoni, parole, oggetti, sapori) che non conoscono e non si aspettano li abitua alle sfide, agli imprevisti e, soprattutto, a concepire possibilità alternative. Non chiedetevi se un’opera d’arte sia adatta ad un bambino, chiedetevi piuttosto se può interessarlo, stupirlo, intrattenerlo. E se vi gira di accostare una riproduzione di Botticelli con un quadro astratto, fatelo, magari solo perché entrambi vi ricordano la primavera.
Letture sul rapporto tra arte e infanzia
L’arte e l’infanzia, articolo sul Tafter Journal
I Bambini e l’Arte, edizioni junior
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