fbpx

L’arte plumaria è una tecnica diffusa in molte popolazioni indigene americane, ma non solo: consiste nel creare accessori per l’abbigliamento e ornamenti utilizzando piume di uccelli.

È probabile che tutti abbiate visto le corone di piume che indossano gli indiani del Nordamerica in illustrazioni e film western, e forse avete anche in casa un “acchiappasogni” sospeso, con i suoi intrecci di corda e piume, comprato in qualche mercatino etnico.

Questi e pochi altri sono i modi in cui noi occidentali riusciamo a recepire l’arte delle piume, ma in realtà essa è molto più complessa e più ricca di quanto potremmo immaginare.

Tra le popolazioni che hanno fatto dell’arte plumaria il centro della loro estetica spiccano, in particolare, gli indigeni del Brasile. Per loro le piume, con le loro forme e colori, sono un vero e proprio alfabeto e gli accessori di vestiario che creano servono a comunicare messaggi precisi.

arte plumaria del brasile: comunicare a colori

L’arte plumaria in Brasile

Quando i portoghesi arrivarono in Brasile nel XVI secolo, rimasero subito affascinati dai preziosi e coloratissimi ornamenti delle popolazioni locali.

Le popolazioni del Brasile vivevano in un mondo estremamente colorato: il verde della foresta, le tinte accese dei fiori e, ultime ma non ultime, le straordinarie varietà degli uccelli tropicali che cantavano tra i rami.  Le loro piume, spesso, restavano a terra e venivano raccolte. Con esse, si riportava il colore intenso della foresta su quasi ogni oggetto del villaggio: pettini, coprispalla, collane, diademi… col tempo questo tipo di arte ebbe tanta presa sulle popolazioni da spingerle ad allevare tucani e ara, in modo da avere sempre a disposizione le loro piume.

arte plumaria del brasile: comunicare a colori

Colorati come uccelli

Il popolo dei Kayapò ama tanto le piume da utilizzarle non solo negli accessori, ma direttamente sul corpo: le piccole e pregiate piume bianche dell’avvoltoio reale vengono intrecciate tra i capelli nelle giornate di festa. I Bororo allevano gli uccelli e, non contenti dei loro colori naturalmente accesi e potenti, usano sfregare la pelle dei volatili con sostanze irritanti per far crescere le nuove piume con tinte ancora più varie.

arte plumaria del brasile: comunicare a colori

Il significato degli ornamenti: comunicazione a colori

Noi, da occidentali, possiamo apprezzare la bellezza dei colori e la varietà degli ornamenti, ma purtroppo manchiamo della cosa più importante: la comprensione del loro significato. Sì, perché per i brasiliani le piume non sono semplici accessori, ma un vero e proprio strumento di comunicazione.

Con le piume possono rivelare chi sono, a quale famiglia o clan appartengono, se sono sposati, se sono sacerdoti o laici, se sono ricchi o poveri. Alcuni copricapi servono invece per la caccia, come strumento per confondersi nella foresta o come richiamo per gli uccelli. Gli oggetti di cui gli amerindi si circondano sono, quindi, un coloratissimo alfabeto tutto da leggere. 

Particolarmente interessanti sono, in popolazioni come Kayapo-Xikrin, gli ornamenti festivi dei capivillaggio: la loro forma circolare ricorda occhi dei quali le piume rappresentano le ciglia; la loro forma ricorda anche quella del villaggio, le cui capanne sono disposte in cerchio e di cui loro rappresentano idealmente il centro. I colori del copricapo non sono disposti casualmente, ma ognuno ha un significato specifico: l’azzurro rappresenta la piazza centrale del villaggio, il bianco la foresta che lo circonda, e così via.

Le popolazioni brasiliane, tradizionalmente, non posseggono scrittura ma, come hanno notato gli antropologi, riescono a rendere scrittura ogni cosa che li circonda. L’arte è un modo di “scrivere il mondo” dando a ogni elemento naturale un significato preciso e che riesce anche ad evocare il piano spirituale.

arte plumaria del brasile: comunicare a colori

Il “progresso” minaccia l’arte delle piume

Come aveva notato già Levi Strauss nel suo celebre Tristi tropici, le popolazioni indigene del Sudamerica stanno vivendo una profonda crisi culturale e sociale. Il motivo è proprio quello che noi chiamiamo progresso: l’avanzamento delle coltivazioni e dell’industria comporta la distruzione dell’habitat tradizionale e la conversione forzata ai modi di vivere occidentali. Pochi sono i villaggi rimasti e i giovani tendono a lasciarli, trasferendosi in zone “occidentalizzate” per diventare operai o braccianti. 

Il FUNAI (ente nazionale brasiliano per la protezione degli Indios) ha sempre voluto proporre una soluzione intermedia tra la distruzione definitiva dei villaggi e la loro conservazione, tentando di mantenere in vita le antiche tradizioni pur convertendo gli indios ai modi di vita occidentali. Questo, purtroppo, è impossibile. Le tradizioni degli indios, così come la loro arte plumaria, sono tutt’uno con l’ambiente della foresta: se essa ha lasciato il posto ai campi, tutto ciò su cui si basa la vita delle popolazioni non ha più ragion d’essere.

La tecnica di intreccio delle piume può continuare, incoraggiata da sovvenzioni economiche di vario tipo ma, come è già accaduto nell’America del Nord, quando si va a perdere una civiltà si distrugge anche il senso più profondo di un’arte.

Mara Chaves Altan arte plumaria

Arte e design con le piume in Occidente

Alcuni artisti che non provengono dal Sudamerica hanno avvertito il fascino della loro arte plumaria e se ne sono appropriati, facendone un modo d’espressione: è il caso di Mara Chaves Altan, creatrice di stupende maschere con le piume nate da un lungo studio e da un profondo dialogo interiore con l’arte “primitiva”. Chaves, brasiliana, ha iniziato a creare maschere negli anni ‘70 con l’intento di riportare in vita l’arte, già all’epoca perduta, degli indigeni Kayapo. «Una piuma è un uccello e un uccello è un cielo» ha raccontato di recente ai giornalisti «Il mio lavoro nasce dalla natura e si serve di essa per esprimere la mia immaginazione». Anche questa artista contemporanea, insomma, sottolinea l’impossibilità di separare l’arte delle piume dal contesto naturale in cui sono nate: il materiale porta con sé l’eco della foresta amazzonica che l’ha originato.

In Occidente, le piume naturali lasciano spesso il posto a quelle artificiali, prodotte industrialmente. Non sono pochi gli artisti, i designer e gli stilisti che utilizzano questi materiali, che pur nella loro essenza plastica sono in grado di ricordare o addirittura amplificare la leggerezza delle piume vere.

Nelle sfilate di moda relative alla collezione autunno-inverno 2022-23 alcuni giovani stilisti italiani si sono distinti per il loro utilizzo delle piume artificiali: in tinte pastello e cucite in gran massa su maniche o addirittura cappelli, le piume della maison A.C.9 piacciono parecchio alla generazione Z!

Allo stesso tempo prende piede, tra coloro che hanno una buona manualità e vogliono sperimentarsi in un hobby artistico, la moda di dipingere sulle piume servendosi di acrilici e pennellino. Su internet sono disponibili diversi esempi e tutorial: la destinazione finale di questi lavori è il decoro della casa in stile Boho Chic.

Mara Chaves Altan arte plumaria

Arte primitiva e legame con la Natura

Nella varietà delle esperienze artistiche primitive e primitiviste, sacre o dissacrate che siano, il filo conduttore è la comunicazione con la natura e il rispetto per i suoi ritmi vitali. Trovo nell’arte cosiddetta primitiva una forza che ad altre forme di espressione a volte sembra venire meno: è la forza della Terra che si esprime in modo organico e viscerale, puro e immediato, vero e “animale”, nei prodotti culturali umani.

Potrebbero interessarti:

Ti è piaciuto questo post?

Iscriviti per ricevere gli aggiornamenti.

Grazie!