GOTS
La certificazione GOTS (o Global Organic Textile Standard) riguarda tutti i tessuti creati con fibre biologiche. Viene rilasciato da un’organizzazione internazionale che si occupa di agricoltura biologica; le aziende certificate GOTS assicurano che le materie prime facciano parte di una filiera del tutto biologica. È molto popolare per quanto riguarda i prodotti tessili in cotone. Negli ultimi anni sempre più persone si stanno interessando a capi in cotone biologico, soprattutto nell’ambito dei vestiti per neonati e bambini.
Oeko Tex
Oeko-Tex Standard è una certificazione emessa da un organo indipendente che garantisce la qualità di alcuni prodotti tessili. In particolare, assicura che i materiali non contengano sostanze pericolose per la salute di chi indossa i capi. La certificazione è divisa in diverse classi, a seconda di quanto il prodotto viene a contatto con la pelle e dunque quanto potrebbe danneggiare la salute. Per esempio, una delle categorie con requisiti più severi riguarda gli indumenti intimi (come slip, boxer, eccetera) e gli indumenti per i neonati. Oeko-Tex rilascia anche un altro tipo di certificazione, denominata “Step”. Essa garantisce la sicurezza del prodotto dal punto di vista della filiera di produzione e dell’impatto ambientale e sociale sul territorio. Può includere requisiti che riguardano la sicurezza sul lavoro, l’utilizzo di prodotti chimici dannosi per l’ecosistema, e così via.
BCI
Simile alla GOTS, la certificazione BCI (Better Cotton Initiative) garantisce la qualità e la sostenibilità dei tessuti, ma tratta esclusivamente di cotone. Il cotone deve essere biologico e lavorato con metodi, macchinari e prodotti sostenibili e a basso impatto ambientale.
GRS
Riciclare i materiali è importante, ed è per questo che è nata la certificazione GRS (Global Recycled Standard). Le aziende certificate GRS garantiscono processi di produzione dei prodotti tessili con ridotto consumo delle risorse come l’acqua, l’elettricità, le materie prime; questo processo deve, dunque, essere rispettoso dell’ambiente. Inoltre, è necessario per i prodotti avere almeno 20% di materiale riciclato.
EU-Ecolabel
Si tratta di una certificazione importante in Europa che garantisce che l’azienda che la possiede abbia un basso impatto ambientale nei suoi processi di produzione e lavorazione. Può essere ottenuto da diversi tipi di industrie, inclusa quella tessile. È una delle certificazioni da ricercare per individuare un prodotto sostenibile e rispetto dell’ambiente.
EcoCert
Questa certificazione garantisce che le materie prime utilizzate negli indumenti siano organiche e prodotte secondo il cosiddetto Standard Organic Content. La certificazione inoltre garantisce che le fasi di produzione e lavorazione delle materie prime siano rintracciabili.
BlueSign
La certificazione BlueSign è attiva dal 1997, e garantisce che la produzione di un’azienda tessile sia sostenibile in tutte le sue fasi. Lo scopo è quello di abbassare l’impatto ambientale il più possibile, grazie ad un appoggio chiamato “Input Stream Management”.
Fair Wear
La FAIR WEAR FOUNDATION nasce in Olanda nel 1999 ad opera di un sindacato e un gruppo di difesa dei lavoratori che si uniscono per migliorare le condizioni dei lavoratori nell’industria dell’abbigliamento. Oggi, la Fair Wear Foundation collabora con industrie e governi di tutto il mondo, in particolare in Asia, Europa e Africa.
La base della collaborazione tra Fair Wear e i membri è il “Codice delle pratiche di lavoro”. Il nucleo di questo codice è costituito da 8 STANDARD:
1 – Il lavoro è una scelta libera – No alla schiavitù.
2 – Diritto alla formazione di sindacati e diritto alla negoziazione collettiva.
3 – Nessuna discriminazione, raziale, religiosa o di genere.
4 – No al lavoro minorile.
5 – Salari adeguati.
6 – Orari di lavoro regolamentati, con giorni di riposo inclusi.
7 – Condizioni di lavoro sicure, in un ambiente salubre.
8 – Rapporto di lavoro legalmente vincolante per entrambe le parti.
Fair Trade
Il marchio Fair Trade viene rilasciato da un’organizzazione chiamata Fairtrade International, e ha come scopo quello di certificare il commercio equosolidale. Commercio equosolidale significa garantire la sicurezza e il giusto compenso ai lavoratori di paesi svantaggiati e in via di sviluppo, che di norma vengono spesso sfruttati dalle grandi aziende multinazionali. Per esempio, le aziende devono rispettare un Fairtrade Minimum Price, ovvero un prezzo minimo equo e stabile e garantire il guadagno per i lavoratori locali. Il Fairtrade Premium, invece, garantisce un investimento positivo nella società ed economia delle comunità dove l’azienda opera.