Il declino della seta in Italia ha a che fare con molti fattori, dai pesticidi utili ai frutteti, che però hanno decimato i gelsi, fino alla concorrenza cinese e alla difficoltà di organizzare un lavoro che veniva gestito in campagna, affidato, casa per casa, soprattutto a donne e bambini, e che ha mal tollerato la forte urbanizzazione degli anni ‘60.
Per farci un’idea, negli anni ‘50 solamente in Veneto c’erano 40.000 aziende agricole che allevavano bachi da seta, integrando il magro reddito di contadini e mezzadri, tutte rapidamente scomparse nel decennio successivo.
Evidentemente, però, non tutti erano pronti a gettare la spugna, perché il Centro ricerche Agricole ha per decenni conservato i “cavalieri”, ossia 193 diverse razze di Bombyx Mori, la falena della seta, e li sta ora mettendo a disposizione di chi vuole ricominciare ad allevarli.