Interi borghi “rinati” con la street art
In Italia, come forse in nessun altro Paese europeo, possiamo vantare una tale quantità di borghi splendidi sotto diversi punti di vista (paesaggistico, storico, eccetera) che non basterebbero anni per visitarli tutti! Ma sapevate che paesini più anonimi e in passato totalmente dimenticati, se non dai loro pochi abitanti, sono letteralmente rinati grazie alla street art? Raccontiamo solo qualche caso.
Dozza, in provincia di Bologna, è un piccolo centro che si è guadagnato a buon diritto il soprannome di “borgo dipinto”: a cadenza regolare, qui, si tiene la Biennale del muro dipinto, manifestazione che chiama a raccolta street artist da tutt’Italia. Ognuno di loro ha lasciato, anno dopo anno, una traccia di sé sui muri del paese. Diversi sono gli stili, i colori, i soggetti rappresentati dai molteplici autori, ed ecco come in una manciata di anni camminare per le strade di Dozza è diventato esattamente come attraversare una galleria d’arte a cielo aperto. Nella rocca medievale di Dozza, che sovrasta il paese, è presente un Centro di studi sul Muro dipinto, aperto alle visite. Quella che era stata la casa dei nobili del paese nel Medioevo, e poi una sfarzosa dimora del ‘700, è diventata anche il centro propulsore di una nuova arte, quella contemporanea. Il messaggio è chiaro: la bellezza non è più solo per i “signori”, ma deve essere fruibile a tutti.
Orgosolo, in provincia di Nuoro, è un borgo nel quale l’arte contemporanea iniziò a colorare i muri per accompagnare il desiderio di rinnovamento sociale e politico tipico degli anni ’60 e ’70. Uno dei primi murales a comparire tra le strade del paese fu realizzato nel 1975 dagli alunni della scuola media locale per commemorare la liberazione dell’Italia dal nazifascismo, trent’anni prima. La popolazione del paese gradì così tanto questa iniziativa che iniziò a incoraggiare gli artisti a dipingere altre parti del borgo: ne arrivarono così da tutt’Italia e iniziarono a lavorare, esprimendo nelle loro opere messaggi politici e sociali, in particolar modo contro la guerra. Oggi il paese ha più di 200 murales, alcuni dei quali sono omaggi a personalità iconiche del nostro Paese (colpisce l’omaggio al poeta-cantautore anarchico Fabrizio de André). Nel corso degli anni le tematiche delle opere sono un po’ cambiate, non limitandosi solo all’aspetto politico, ma è innegabile che a Orgosolo la street art ha sempre espresso uno “spirito” decisamente coraggioso, non per forza politically correct, non per forza “instagrammabile”. Oggi questo borgo di meno di cinquemila abitanti sperso nell’entroterra sardo, lontano da ogni attrazione marittima e da ogni lusso turistico, è diventato meta di visitatori attratti dall’arte urbana e dall’inesausto spirito pacifista e “socialista” che in essa si respira.
Aielli, in provincia dell’Aquila, è un luogo dove street art e letteratura sono una cosa sola. Avete mai letto un libro su un muro? Ad Aielli potete, perché gli artisti locali si sono impegnati in un’opera complessa e gigantesca: trascrivere sulle pareti di un palazzo l’intero romanzo Fontamara, dall’inizio alla fine. Il libro, dell’autore abruzzese Ignazio Silone, racconta la vita dei contadini di quei luoghi all’inizio del ‘900 e per la popolazione di Aielli rappresenta un viaggio nella memoria, una riappropriazione di sé e del proprio passato. Oltre a quest’opera di trascrizione murale della letteratura, nel borgo è presente un altro documento simile: il “Murales della costituzione italiana”, che riporta anch’esso il testo, in versione integrale, sul muro di uno stabile.
Ma non c’è solo la memoria storica sui muri di Aielli, tutt’altro: c’è anche moltissimo spazio per la modernità e per il colore. Ogni anno nel paese si tiene un’iniziativa chiamata Borgo universo, con eventi dedicati all’arte in generale e alla street art in particolare. Alcuni dei murales di questo paesino di meno di duemila abitanti sono stati creati da noti artisti del mondo della street art e si presentano per questo “innovativi” e coloratissimi. Aielli è un altro esempio di borgo che ha trovato nella pittura murale un impulso per la rinascita artistica e culturale, e quindi anche turistica.