XXI. Il Mondo
In alcuni momenti ho l’impressione di aver disegnato il mondo mentre sorge dalle tenebre, in altri forse il nulla lo sta attirando a sé.
Che stia sorgendo, o cadendo, il mondo rappresenta il tutto, quindi non avrei potuto rappresentare la luce senza il buio.
Era facile rappresentare la luce come una stella e il suo contrario come un demone, ma, liberando la carta dalla morale dicotomica di bene e male, ho inteso la luce come esistenza e il buio come vuoto.
Il mondo non è che il risultato dell’oscillazione tra tutto e niente, un equilibrio talmente improbabile che dovrebbe stupirci ogni minuto. Ha uno scopo questo gioco di forze che ci lega tutti, dalla particella subatomica ai popoli, fino alle stelle e alle galassie? Non lo so, ma il solo fatto di poterlo osservare mi fa sentire inclusa in qualcosa di straordinario.
Se i Tarocchi servono anche a leggere la Sorte, questa può dirsi senza dubbio Fortuna, nella sua accezione più positiva: il mistero dell’Essere è un miracolo che ci benedice tutti.